Cosa ti spinge a creare?
Per me, creare è una forma di esplorazione. La musica è sempre stata il luogo in cui la curiosità incontra l’emozione — dove ritmo, tecnologia e istinto si intrecciano. Sono spinto dal bisogno di scoprire qualcosa di nuovo ogni volta: un suono mai sentito, una texture che sorprende, una sensazione che solo la musica può tradurre. Creare è il mio modo di muovermi, imparare ed evolvermi.
Cosa ti ispira?
Traggo ispirazione dai mondi che ho attraversato — dai groove Motown che ho amato fin da ragazzo al pulsare elettronico che mi ha colpito per la prima volta con i Daft Punk alla fine degli anni ’90. Mi ispira anche la tecnologia: il modo in cui macchine ed esseri umani si incontrano, le imperfezioni, gli incidenti felici. E naturalmente gli artisti con cui collaboro. Le loro idee, storie ed energie accendono continuamente nuove direzioni.
Come dai vita alle tue opere?
Comincio sperimentando. Mi siedo con i miei strumenti — synth, sampler, loop — e lascio che sia il suono a guidarmi. Sovrappongo ritmi, texture e hook, modellando le idee finché non diventano qualcosa che mi muove. Che stia producendo un mio brano o lavorando con un altro artista, il mio obiettivo è sempre lo stesso: catturare l’emozione centrale e poi elevarla con il mio sound. È un processo di affinamento, trasformazione e rifiuto di essere rinchiuso in un solo stile.
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