Veronica Fabozzo

Veronica Fabozzo

L’argilla è la mia Alchimia.

Cosa ti spinge a creare?

Mentre creo cammino verso la mia libertà. In quel momento non esistono passato né futuro… amo solo il presente. Creo per scoprirmi, per trasformarmi, per dare voce a quella scintilla invisibile che continuamente si rinnova dentro di me.

Cosa ti ispira?

La mia ispirazione nasce da ciò che mi circonda: da un dettaglio che sussurra, da un sogno che si posa leggero, da qualunque cosa riesca a muovere la mia anima. Ogni gesto creativo per me è un atto di trasformazione, un’alchimia silenziosa in cui emozioni, immagini e pensieri si fondono per diventare forma.

Come dai vita alle tue opere?

Sono una ceramista e la mia materia è l’argilla.
Lavorarla ha per me una funzione catartica: mi affido completamente ad essa, abbandono una parte di me per diventare una cosa sola con la terra, e così inizia una danza che, accompagnata da una musica interiore, genera armonia tra i sensi e il respiro. Toccare l’argilla e lavorare con questa “Prima Materia” è un insieme di gesti simbolici, in cui le mani, come nei Mudra, si muovono con grazia e consapevolezza.

Parlo con l’argilla chiedendole cosa vuole diventare, e i gatti mi aiutano con le loro zampette… anche se non sempre è d’aiuto 😅
Una piccola libreria antica, Daris, in Via del Gallo.
La chiesa di Santa Maria Corteorlandini.
Il giardino di Palazzo Orsetti.

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